5AAF_Laboratorio Debate_Gruppo n. 2

La tecnologia digitale ha cambiato molti aspetti della nostra vita, ma come incide sull’uguaglianza
di genere? La digitalizzazione ha trasformato il carattere del mercato del lavoro, ha modificato il
nostro modo di interagire con gli amici, ha modellato le forme della partecipazione politica,
esercita un impatto sul futuro del lavoro e comporta anche il rischio della violenza virtuale. Tutto
questo comporta nuove sfide, ma offre pure le opportunità per contrastare le disuguaglianze di
genere che riguardano sia le donne che gli uomini, per quanto in modi diversi. L’Istituto europeo
per l’uguaglianza di genere (EIGE) offre qui di seguito alcuni spunti di approfondimento, tratti dal
proprio lavoro sugli aspetti di genere della digitalizzazione.
Tra i giovani di entrambi i sessi, di età compresa fra i 16 e i 24 anni, oltre il 90 % possiede
competenze sufficienti per utilizzare le tecnologie digitali nella vita quotidiana. La differenza sta
però nella fiducia in se stessi: i ragazzi hanno maggior fiducia nelle proprie competenze digitali
rispetto alle ragazze. Per esempio, il 73 % dei maschi di 15-16 anni di età usano senza difficoltà
dispositivi digitali con cui hanno poca familiarità, rispetto al 63 % delle femmine che appartengono
alla stessa fascia di età. Nei paesi in cui i giovani hanno minore fiducia nelle proprie competenze
digitali (per esempio Lettonia, Austria e Finlandia) il divario di fiducia tra uomini e donne è
sensibilmente più ampio, e in Finlandia raggiunge i 25 punti percentuali. Le donne sono meno
attratte dalle professioni digitali. La scarsa fiducia in se stesse che si rileva tra le ragazze si
accompagna ad aspirazioni più ridotte a intraprendere professioni digitali. Soltanto in quattro
paesi dell’UE (Bulgaria, Estonia, Malta e Romania) le adolescenti si dicono interessate a svolgere professioni nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), quando
giungeranno all’età di 30 anni. Anche in questi paesi l’interesse è assai modesto (tra l’1 % e il 3
%). In altri paesi dell’UE non si osserva praticamente alcun interesse. All’opposto, nell’intera
Unione europea l’aspirazione a diventare professionisti TIC è manifestata da una percentuale
compresa fra il 3 % e il 15 % degli adolescenti maschi. Questi dati dimostrano la forte influenza
degli stereotipi di genere sulla scelta delle materie di studio. Seguendo la stessa prospettiva, ne
consegue che taluni ambiti di studio e di lavoro sono quasi esclusivamente dominati dalle donne o
dagli uomini.

Eige – Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, Uguaglianza di genere e digitalizzazione
nell’Unione Europea, 2017.