5CT _ Laboratorio Debate – Gruppo n. 1

Per cogliere l’importanza dei processi di stereotipizzazione riguardanti l’identità maschile e femminile bisogna saper leggere gli stereotipi di genere come prodotti di una precisa modalità di organizzazione dei rapporti e delle relazioni sociali e simboliche tra uomini e donne. L’analisi degli stereotipi di genere presenti in una data società fornisce, quindi, elementi importanti per comprendere le aspettative legate ai modi di essere e ai comportamenti che definiamo femminili o maschili. Nell’ambito della letteratura sull’argomento Taurino individua diverse schematizzazioni stereotipiche tra cui la strumentalità e l’emotività: la prima – associata al genere maschile – è legata ad aspetti quali l’operatività e la capacità d’azione; la seconda – attribuita al genere femminile – è associata a caratteristiche quali la capacità di comunicazione, l’emozionalità e la socialità. Una seconda schematizzazione degli stereotipi, individua come caratteristica principale attribuita al genere maschile la capacità dell’orientamento all’azione (agency), correlata ad esempio all’assertività e all’autoaffermazione, alla competenza e all’indipendenza; al genere femminile è associata la communion correlata alla predisposizione alla relazione sociale, all’altruismo, all’affettività e all’interdipendenza. Inoltre: le donne coltiverebbero più relazioni di tipo duale, mentre gli uomini di tipo sociale composte da gruppi più ampi; le prime si caratterizzerebbero per la gestione del mondo relazionale e della sfera emotiva, i secondi per la gestione della sfera sociale e per quella inerente le relazioni pubbliche.

Appare chiaro che le qualità assegnate ai due sessi vengono definite secondo una schematizzazione che fa rientrare nella definizione del maschile caratteristiche quali attività, assertività, ambizione, competenza, orientamento allo scopo, indipendenza, autonomia, decisione; nella definizione del femminile caratteristiche legate all’ambito interpersonale quali emotività, gentilezza, sensibilità alle relazioni e nello stesso tempo passività, remissività, dipendenza, ecc. Le caratteristiche riconosciute a donne e uomini sono evidentemente funzionali al mantenimento del ruolo sociale che ai due sessi viene riservato: l’uomo dominante e orientato all’esterno; la donna dominata e ripiegata su se stessa e sulla casa. Queste immagini risultano spesso condivise non solo dagli uomini, ma anche da molte donne. Queste ultime fanno resistenza a livello cosciente rispetto all’uso dello stereotipo, ma condividono nella sostanza alcuni tratti costitutivi della differenza tra maschi e femminine. Ciò è in larga parte dovuto al ruolo dei processi di socializzazione che a partire dalla più tenera età fanno in modo che maschi e femmine si adattino e interiorizzino nel profondo quei ruoli di genere che sono stati loro assegnati. Lo stereotipo è quindi in grado di condizionare i processi di formazione dell’identità personale e sociale, assumendo a volte forme sottili e perciò difficilmente contrastabili.

Si è già visto come gli stereotipi di genere possano condizionare il risultato nella prestazione di un compito; essi giocano un ruolo importante anche nel campo delle scelte scolastiche e professionali. Le credenze relative al ruolo di genere possono, infatti, influenzare la motivazione che spinge verso differenti scelte formative o professionali. È stato rilevato come, nella scelta di una professione, i maschi siano spinti dalla motivazione strumentale o estrinseca aspirando a valori quali avere un buon reddito e il raggiungimento di uno status professionale alto; le donne, invece, sono mosse più da motivazione intrinseca, valutano obiettivi interpersonali (come l’autodeterminazione, l’aiutare gli altri e lavorare in un ambiente piacevole), in misura maggiore rispetto ad altri tipi di obiettivi. Di conseguenza, le donne percepiranno gli ambienti scientifici come poco attraenti, poiché riguardano lavori individuali ed ambienti lavorativi impersonali. Gli uomini, invece, che considerano gli aspetti estrinseci della motivazione, tenderanno a preferire i campi scientifici e matematici come più gratificanti, in quanto percepiti come ambiti professionali capaci di offrire maggiore prestigio e maggiori opportunità di guadagno.

Cristiano Corsini e Irene D.M Scierri, Differenze di genere nell’editoria scolastica. Ricerca empirica sugli stereotipi di genere nei sussidiari di lettura per la scuola primaria, Nuova cultura, 2016