La fosca bellezza di Wuthering Heights

Il recensore: Francesco Rocchi

 

Cime Tempestose

 

La mia valutazione (da 1 a 5) e perché mi è piaciuto (o no):  5

Dramma a tinte fosche che può essere amato per la storia, i personaggi, l’atmosfera fosca, l’introspezione psicologica

 

A cosa assomiglia:

a Jane Eyre dell’altra sorella Bronte o vagamente a Jane Austen

 

Di cosa si parla:
E’ la storia di un reietto che si volge al male

 

Frasi da ricordare:

“Ho sognato nella mia vita, sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati attraverso il tempo e attraverso di me, come il vino attraverso l’acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente.”

 

A chi potrebbe piacere?

Agli amanti del classico romanzo ottocentesco di stampo psicologico

 

Scritto fra l’ottobre 1845 e il giugno 1846, venne pubblicato per la prima volta nel 1847, sotto lo pseudonimo di Ellis Bell. Nonostante ora sia considerato un classico della letteratura inglese, Cime tempestose non venne accolto in maniera entusiastica dalla critica; la sua struttura innovativa rese infatti i critici perplessi quando apparve per la prima volta. Fin dall’inizio fu considerato controverso e ricevette recensioni contrastanti in quanto la sua raffigurazione della crudeltà fisica e mentale descritta era insolitamente forte. Cime tempestose ha ispirato molti adattamenti, compresi diversi film, sceneggiati radiofonici e televisivi, un musical diretto da Bernard J. Taylor, un balletto e tre opere liriche di Bernard Herrmann, Carlisle Floyd e Frédéric Chaslin.

Immagine: Steve Partridge